venerdì 29 agosto 2014
venerdì 22 agosto 2014
giovedì 21 agosto 2014
mercoledì 20 agosto 2014
TEATRO DI PAGLIA: DOMANI GIOVEDÌ 21 AGOSTO “STIDDA LUCENTI CHINA DI BIDDIZZI”
Proseguono
gli spettacoli al “Teatro di Paglia”
innalzato al Parco Gioeni, il più ampio “polmone verde” del
capoluogo etneo, in un'area messa a disposizione dal Comune di
Catania. E in uno scenario che riporta alla natura e alla tradizione
– com'è noto l'architettura di paglia è appannaggio della civiltà
contadina – unendola ad arte e creatività, non poteva mancare uno
spettacolo che rimanda alla scuola poetica e musicale siciliana più
genuina ed autentica. Prodotto dal “Centro Magma”, “Stidda
lucenti china di biddizzi” è un
emozionante excursus pindarico sulla figura della donna e della
bellezza femminile nella tradizione siciliana. In scena, domani
giovedì 21 agosto alle 21, vedremo
Letizia Tatiana Di Mauro, Antonella
Rotondo e Carmelisa Puglisi. Alle tre
talentuose attrici, chiamate ad incarnare con le proprie voci e corpi
passione, piacevolezza ed avvenenza delle donne siciliane, in scena
si aggiungerà Alfio Guzzetta,
che cura anche la regia, a riformare la popolare ed applaudita coppia
con il cantautore Gregorio Lui
(dal suo ultimo album “Cose di vento” è tratto il videoclip
ufficiale “Amami”: http://youtu.be/khLwSZYDfSQ)
in un connubio collaudato e sempre pregno di vibrazioni e sensazioni
per il pubblico che in ogni occasione manifesta la propria
approvazione e gradimento.
“Stidda
lucenti china di biddizzi” è un intenso e divertente recital tra
commedia, musica e poesia, così introdotto dalla Direzione
Artistica:
«Alberto
M. Cirese ci dà una definizione esaustiva del termine cultura: “Il
complesso delle attività e dei prodotti intellettuali e manuali
dell’uomo-in-società, quali che ne siano le forme e i contenuti,
l’orientamento e il grado di complessità o di consapevolezza, e
quale che ne sia la distanza dalle concezioni e dai comportamenti che
nella nostra società vengono più o meno ufficialmente riconosciuti
come veri, giusti, buoni, e più in genere culturali”. Purtroppo
questo riconoscimento dipende sempre dalla cultura egemone che
raramente prende in considerazione culture “diverse” dalla
propria. Non di rado accade che proprio il ceto popolare, spesso meno
istruito, percependo questa “diversità”, si allontana,
isolandosi. Si viene a creare, così, una cesura fra due culture
“diverse” che finiscono per diventare “nemiche”. Per questo
si è pensato allo spettacolo: “Stidda lucenti china di biddizzi”.
La sua struttura prevede un percorso tra quelle tradizioni popolari
che spesso vengono considerate cultura di secondo grado, mentre
stanno alla base e costituiscono le radici di ogni espressione, sia
essa popolare o colta. Lo spettacolo permetterà il coinvolgimento
anche degli spettatori creando così un’osmosi atta a creare un
dialogo reciproco e il rispolvero di colori persi nel tempo, ma che
ritornano con il fascino di sempre. Oggetto della rappresentazione
saranno i curtigghiarii, le favole, le canzoni popolari, i rimbrotti
o le schermaglie amorose. Tramite questo gioco si faranno rivivere
espressioni e modi che oggi stanno scomparendo. Il nostro dialetto è
il risultato di millenni di contaminazioni diverse: greci, latini e
bizantini, arabi, normanni e svevi, aragonesi, castigliani, spagnoli…
non hanno certo attraversato la nostra storia senza darle il loro
apporto. A brani “classici” verranno affiancati testi “popolari”
e verranno rivalutate alcune favole. Particolare attenzione viene
data alle canzoni popolari siciliane con la partecipazione del
cantautore Gregorio Lui (chitarra ed armonica). Sarà un modo per
stare insieme sorridendo e ricordando l’epoca dei nostri nonni,
quando nelle sere d’estate ci intrattenevano con storie, canzoni e
saggezza».
Atto
finale, quindi, per il cartellone teatrale estivo della Sala Magma al
Parco Gioeni, che con “Mao, Belzebù e il Padreterno”, “Rèpitu
d'amuri”, e l'appuntamento di domani con “Stidda lucenti china di
biddizzi”, ha presentato un
programma completo, che concilia divertimento e riflessione, musica e
teatro, commedia e recital, all'insegna della Lingua Siciliana.
E
riprenderanno da subito i lavori alla Sala Magma per proporre al
pubblico, vecchio e nuovo, una stagione invernale - teatrale,
musicale e con incontri culturali e letterari - di alto profilo e con
contenuti di assoluto pregio. Il tutto verrà annunciato nelle
prossime settimane.
L'inizio
di “Stidda lucenti china di
biddizzi” spettacoli è previsto per le ore 21, con
biglietto d'ingresso fissato a 10€ (ridotto 5€ per over 65,
studenti, gruppi). Sin dalle 17 sarà aperta un'apposita area
ristoro / bar aperta a tutti i visitatori del Parco. L'accesso
sarà possibile esclusivamente dall'ingresso del Parco sito in via
del Bosco.
Stidda
lucenti china di biddizzi
La
donna nella tradizione siciliana
a
cura di
Eleonora
Guzzetta
_______________
Teatro
di Paglia
Parco
Gioeni
Via
Del Bosco - Catania
21
agosto 2014 ore 21
IN
SCENA
Letizia
Tatiana Di Mauro
Antonella
Rotondo
Carmelisa
Puglisi
Alfio
Guzzetta
e
con
Gregorio
Lui
alla
chitarra, armonica e canto
Direttore di scena
Orazio
Indelicato
Luci e fonica della
ditta
Enzo
Merola
Foto e Ufficio stampa
Roman
Henry Clarke
Regia
Alfio
Guzzetta
A
cura di:
centro
teatrale e culturale Magma www.centromagma.it
“la
terra del sole” soc.coop.va a r.l. www.laterradelsole.it
“Terre
forti - associazione culturale” www.terreforti.org
Da
sinistra: Letizia Tatiana Di Mauro, Antonella Rotondo e Carmelisa
Puglisi
lunedì 18 agosto 2014
"Rèpitu d'amuri": rassegna stampa 19 agosto 2014
http://www.lapisnet.it/eventi/catania/repitu-d-amuri-teatro-di-paglia.htm
http://www.essepress.com/al-teatro-di-paglia-a-catania-dopo-mao-belzebe-e-il-padreterno-arriva-repitu-damuri/
http://www.vivisicilia.it/2014/08/17/catania-teatro-di-paglia-arriva-repitu-damuri/
http://www.siciliajournal.it/arte/teatro-paglia-repitu-damuri/
http://www.essepress.com/al-teatro-di-paglia-a-catania-dopo-mao-belzebe-e-il-padreterno-arriva-repitu-damuri/
http://www.vivisicilia.it/2014/08/17/catania-teatro-di-paglia-arriva-repitu-damuri/
http://www.siciliajournal.it/arte/teatro-paglia-repitu-damuri/
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TEATRO DI PAGLIA: DOMANI MARTEDÌ 19 AGOSTO IN SCENA “RÈPITU D'AMURI”
Nuovo
appuntamento della stagione della Sala Magma al “Teatro di Paglia”,
l'anfiteatro “deperibile” e temporaneo da 120 posti, nato per
ospitare spettacoli, concerti ed eventi culturali, eretto nel Parco
Gioeni, il più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo, in
un'area messa a disposizione dal Comune di Catania.
Si
torna quindi in scena, proprio al Teatro
di Paglia,
domani martedì 19 agosto alle 21
con una produzione del Centro Magma: “Rèpitu
d'amuri – Santo Calì secondo Salvo Nicotra”.
È una
“finestra” nell'appassionato mondo del poliedrico autore
linguaglossese, scomparso nel 1972, che sa essere tanto aspro quanto
sublime. Sono paradigmatiche della Sicilia e della sicilianità le
liriche del docente/agitatore che colpiscono in una attualità
spiazzante. Uomo che seppe vivere intensamente gli ideali comunisti,
Calì è da ritenersi indubitabilmente espressione più autentica
della poetica siciliana. In lui il siciliano è vera Lingua, e quella
siciliana è un'identità (in un'ideale parallelo con il coetaneo e
compaesano leader indipendentista Attilio Castrogiovanni, anch'egli
portabandiera – pur sotto differenti insegne politiche – di
libertà ed eguaglianza) che Santo Calì vive con viscerale
schiettezza. Pregevole la lettura proposta dei versi, magistralmente
incastonati nel copione scritto dall'applaudito autore, regista e
scenografo catanese Salvo
Nicotra,
che lo ha affidato ad attori esperti e popolari come Alfio
Guzzetta,
Antonio Caruso e Cinzia Caminiti
ed
alla suadente voce della cantante Lucia
Nicotra.
Un cast che sa, con intima forza, dare voce tanto alle poesie, quanto
alle prose autobiografiche (quasi provocatoriamente proposte da Calì
in lingua italiana) che tratteggiano il ritratto dell'inimitabile
intellettuale ed attivista che infiammò gli animi e le vicende
politiche, culturali ed umane del versante jonico-etneo. Il tutto,
cesellato dal suggestivo commento musicale curato appositamente
dall'apprezzato autore ed esecutore musicale Paolo
Capodanno.
Questo lo
spettacolo in una nota della Direzione Artistica:
L’intera
produzione – letteraria, saggistica, ecc. – di Santo Calì è
come un unico “rèpitu d’amuri”, un complesso e variegato
corpus che
ha il sapore del lamento sordo, accorato, intimo e allo stesso tempo
urlato, come solo la pena d’amore può determinare.
Ma
qui l’amore è qualcosa di cosmico, universale; anche quello
esplicitato per la donna (o, meglio, per le donne) assurge a metafora
di altro: ora della propria terra (la Sicilia) ora dell’umanità
intera; ma, soprattutto, di tutti i diseredati, di coloro che non
hanno voce perché altri (sopraffattori) gliel’hanno tolta.
Si potrebbero indicare i braccianti, i carbonai, le donne di Trezza,
i vietnamiti e i congolesi aggrediti dall’imperialismo… Se non
fosse che nella sezione poetica appositamente dedicata, Calì non
implorasse la pace anche per quelli che appaiono come persecutori,
“pace per i giudici e per gli sbirri! Per quel brigadiere che mi
slacciò cravatta rossa e stringhe di scarpe…”, intitolando il
poemetto che contiene queste parole “La pace non chiama vendetta”.
Non si può presumere che in uno spettacolo si possa restituire
l’intero uomo e la sua opera
omnia.
Chi volesse – magari sollecitato da pubbliche letture come questa –
accostarsi alla scrittura del Calì, potrebbe farlo con estrema
facilità, poiché esiste un sito Internet a lui dedicato interamente
(http://www.lanottilonga.it).
Qui
sono condensati pezzi significativi, esemplari, tuttavia estrapolati
con una sensibilità “altra”, sebbene con la coscienza e
l’impegno di effettuare un tentativo “leale” di
immedesimazione.
Nel
silenzio secolare, lo scrittore (poeta, narratore, saggista…) con i
suoi squarci come lampi, offre – ora ai contadini etnei, ora agli
intellettuali, ora a tutti gli uomini del mondo – la possibilità
di aprire gli occhi e l'animo, di innalzare grida di rivolta, di
abbandonare l'apatia davanti alle ingiustizie, alla violenza, alla
guerra e alla fame. Piace, dunque, utilizzare con questo spirito il
termine rèpitu,
di per sé intraducibile (come tanti altri) ma che, come detto, ha il
senso del “lamento accorato”.
Quella
del linguaglossese Santo Calì (ottobre 1918 – dicembre 1972) è
una scrittura
di
grandi e piccole cose, che qui è riportata attraverso una lettura
volutamente semplice, nel tentativo di limitare le prevaricazioni
(comunque, ineliminabili; ché sempre di interpretazioni si tratta:
da quella del compilatore, a quella degli attori e di chi, a vario
titolo, vi partecipa), con rapidi tocchi di pennello intinto
nell’immensa tavolozza della produzione dell’autore. Si rinuncia,
quindi, ad ogni tentativo di ricostruzione rigorosamente biografica
ed ancor di più alle tante testimonianze disponibili e
all’aneddotica (tranne che a quella riportata nei testi originali).
Calì
è stato capace di guardare alla realtà con la potentissima lente di
ingrandimento che gli ha permesso (e, grazie a lui, permette) di
vedere particolari infinitamente piccoli, quale l’occhio
pietrificato dal gelo di un grillo o l'arcobaleno nella lacrima della
madre, ma anche popoli interi in cammino nella storia. Dunque,
epopea, introspezione e un controllo immenso della "palora"
che è sacra, patrimonio irrinunciabile di tutte le genti («parlavamo
già col mica:
adesso
mica
la fìcara fa
le fìca...»;
«Jiaita
è
un grido dell’anima, Agata
un
po’ meno»…).
Il
“compagno” Santo Calì non si limitò all’impegno politico da
teorico seppure con la visione universale riscontrabile nelle sue
opere; ma volle anche “sporcarsi” le mani partecipando
attivamente alle vicende amministrative del suo paese e per esse finì
persino sotto processo. Come simbolo della formazione politica scelse
tre spighe, segno – tra l’altro – del forte legame che
intendeva mantenere con la cultura contadina.
È
un caso che il Centro Magma – grazie a Fabbricateatro ed al Comune
di Catania – ricollochi “Rèpitu d’amuri” fra i covoni di
paglia che dal grano direttamente provengono? Dunque, le parole di
Calì, scelte da Salvo Nicotra, aleggeranno sul Teatro di paglia del
Parco Gioeni di Catania come fossero a casa propria.
Questo
ritorno
del
Centro Magma e di Salvo Nicotra a Santo Calì coincide con altri due
importanti ritorni in “casa” Magma, quelli di Antonio
Caruso e Cinzia Caminiti.
L’attrice
debuttò in assoluto con “Tempo di Vespri”, proposto dal regista
Nicotra per il Teatro Stabile di Catania proprio dal Centro Magma
nell’aprile del 1984. Successivamente, è stata impegnata in
“Aspettando” e “Contra”.
Lunga,
prolifica e molto apprezzata da pubblico e critica la collaborazione
di Antonio Caruso con il Centro e con il regista Salvo Nicotra,
iniziata con la messa in scena di “Belvedere” di Giuseppe Mazzone
per l’edizione 1995 di “Terrazza in via Crociferi”. Importante
è stata l’esperienza triennale del work in progress sul testo –
ancora di Mazzone – “Gente di fine secolo”, e della
realizzazione di “Che giorno è?” (dello stesso Caruso con regia
di Nicotra), nonché di tante messe in scena per il Centro di testi
di Antonio Caruso curate dallo stesso autore (“Drammaturgido”,
“Attimi”, “Angelica”, Plasmonn, ecc.).
Né
per Antonio Caruso è nuovo il rapporto con Santo Calì. Già prima
dell’incontro con il Centro Magma, Caruso – che ha vissuto ed
operato per un certo tempo tra Giarre e Riposto, luoghi frequentati
dallo stesso Calì – aveva avuto modo di partecipare alla
fondazione a all’attività di un’associazione che portava il nome
dello scrittore linguaglossese. Ma anche successivamente, con Salvo
Nicotra, vari sono stati i “ritorni” alla scrittura del poeta,
sino a quella memorabile edizione di “Nel silenzio lungo della
notte” (Terrazza in via Crociferi” del 1997) nella quale duettò
con Pino Micol.
In
uno scenario che riporta alla natura e alla tradizione – com'è
noto l'architettura di paglia è appannaggio della civiltà contadina
– unendola ad arte e creatività, il cartellone teatrale estivo
della Sala Magma al Parco Gioeni si concluderà giovedì
21 agosto
con “Stidda lucenti china di
biddizzi”,
excursus pindarico sulla figura della
donna e la bellezza femminile nella tradizione siciliana, un intenso
e divertente recital tra commedia, musica e poesia.
L'inizio
degli spettacoli è previsto per le ore 21, con biglietto
d'ingresso fissato a 10€ (ridotto 5€ per over 65, studenti,
gruppi). Sin dalle 17 sarà aperta un'apposita area ristoro / bar
aperta a tutti i visitatori del Parco. L'accesso sarà possibile
esclusivamente dall'ingresso del Parco sito in via del Bosco.
RÈPITU
D'AMURI
Santo
Calì
secondo
Salvo
Nicotra
_______________
Teatro
di Paglia
Parco
Gioeni
Via
Del Bosco - Catania
19
agosto 2014 ore 21
IN
SCENA
Alfio Guzzetta
Cinzia Caminiti
Cinzia Caminiti
Lucia Nicotra
Antonio Caruso
Musiche originali di
Paolo Capodanno
Diaporama realizzato
da Paolo Capodanno su ricerca iconografica di Salvo Nicotra
Direttore di scena
Orazio
Indelicato
Luci e fonica della
ditta
Enzo
Merola
In collaborazione con
il
Centro
Sperimentale Skerè di Catania
Foto e Ufficio stampa
Roman
Henry Clarke
Regia
Salvo
Nicotra
A
cura di:
centro
teatrale e culturale Magma www.centromagma.it
“la
terra del sole” soc.coop.va a r.l. www.laterradelsole.it
“Terre
forti - associazione culturale” www.terreforti.org
domenica 17 agosto 2014
TEATRO DI PAGLIA: GIOVEDÌ 21 AGOSTO “STIDDA LUCENTI CHINA DI BIDDIZZI”
Proseguono
prove e spettacoli al “Teatro di
Paglia” innalzato al Parco Gioeni, il
più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo, in un'area messa
a disposizione dal Comune di Catania. E in uno scenario che riporta
alla natura e alla tradizione – com'è noto l'architettura di
paglia è appannaggio della civiltà contadina – unendola ad arte e
creatività, non poteva mancare uno spettacolo che rimanda alla
scuola poetica e musicale siciliana più genuina ed autentica.
Prodotto dal “Centro Magma”, “Stidda
lucenti china di biddizzi” è un
emozionante excursus pindarico sulla figura della donna e della
bellezza femminile nella tradizione siciliana. In scena, giovedì
21 agosto alle 21, vedremo Letizia
Tatiana Di Mauro, Antonella Rotondo e Carmelisa Puglisi.
Alle tre talentuose attrici, chiamate ad incarnare con le proprie
voci e corpi passione, piacevolezza ed avvenenza delle donne
siciliane, in scena si aggiungerà Alfio
Guzzetta, che cura anche la regia, a
riformare la popolare ed applaudita coppia con il cantautore Gregorio
Lui (dal suo ultimo album “Cose di
vento” è tratto il videoclip ufficiale “Amami”:
http://youtu.be/khLwSZYDfSQ)
in un connubio collaudato e sempre pregno di vibrazioni e sensazioni
per il pubblico che in ogni occasione manifesta la propria
approvazione e gradimento.
“Stidda
lucenti china di biddizzi” è un intenso e divertente recital tra
commedia, musica e poesia, così introdotto dalla Direzione
Artistica:
«Alberto
M. Cirese ci dà una definizione esaustiva del termine cultura: “Il
complesso delle attività e dei prodotti intellettuali e manuali
dell’uomo-in-società, quali che ne siano le forme e i contenuti,
l’orientamento e il grado di complessità o di consapevolezza, e
quale che ne sia la distanza dalle concezioni e dai comportamenti che
nella nostra società vengono più o meno ufficialmente riconosciuti
come veri, giusti, buoni, e più in genere culturali”. Purtroppo
questo riconoscimento dipende sempre dalla cultura egemone che
raramente prende in considerazione culture “diverse” dalla
propria. Non di rado accade che proprio il ceto popolare, spesso meno
istruito, percependo questa “diversità”, si allontana,
isolandosi. Si viene a creare, così, una cesura fra due culture
“diverse” che finiscono per diventare “nemiche”. Per questo
si è pensato allo spettacolo: “Stidda lucenti china di biddizzi”.
La sua struttura prevede un percorso tra quelle tradizioni popolari
che spesso vengono considerate cultura di secondo grado, mentre
stanno alla base e costituiscono le radici di ogni espressione, sia
essa popolare o colta. Lo spettacolo permetterà il coinvolgimento
anche degli spettatori creando così un’osmosi atta a creare un
dialogo reciproco e il rispolvero di colori persi nel tempo, ma che
ritornano con il fascino di sempre. Oggetto della rappresentazione
saranno i curtigghiarii, le favole, le canzoni popolari, i rimbrotti
o le schermaglie amorose. Tramite questo gioco si faranno rivivere
espressioni e modi che oggi stanno scomparendo. Il nostro dialetto è
il risultato di millenni di contaminazioni diverse: greci, latini e
bizantini, arabi, normanni e svevi, aragonesi, castigliani, spagnoli…
non hanno certo attraversato la nostra storia senza darle il loro
apporto. A brani “classici” verranno affiancati testi “popolari”
e verranno rivalutate alcune favole. Particolare attenzione viene
data alle canzoni popolari siciliane con la partecipazione del
cantautore Gregorio Lui (chitarra ed armonica). Sarà un modo per
stare insieme sorridendo e ricordando l’epoca dei nostri nonni,
quando nelle sere d’estate ci intrattenevano con storie, canzoni e
saggezza».
Dopo
il successo di “Mao, Belzebù e il Padreterno”, il cartellone
teatrale estivo della Sala Magma al Parco Gioeni prevede per il 19
agosto “Rèpitu d'amuri”,
e si chiuderà quindi giovedì 21
agosto
con “Stidda lucenti china di
biddizzi”. Un programma completo, che
concilia divertimento e riflessione, musica e teatro, commedia e
recital, all'insegna della Lingua Siciliana.
Uno
sforzo organizzativo che la Sala Magma e quanti vi operano durante la
stagione invernale ha fortemente voluto mettere in campo, sposando
con convinzione l'idea di un “ritorno” alle origini, alla terra,
alla natura. Per portare ad un pubblico sempre più ampio e sempre
più consapevole il messaggio dell'ideale e virtuoso connubio fra
arte ed ambiente, con la tradizione vista e vissuta in maniera intima
e trasposta per gli spettatori del XXI secolo con la riscoperta di
mezzi, strumenti e materiali “di base”. Come voce, braccia e
balle di paglia, ed in locations che riconducono ai colori, agli
odori, agli usi di tempi che furono e che molto possono darci ed
insegnarci per farci vivere meglio la contemporaneità fatta di
frenesia ed artificiosità.
L'inizio
degli spettacoli è previsto per le ore 21, con biglietto
d'ingresso fissato a 10€ (ridotto 5€ per over 65, studenti,
gruppi). Sin dalle 17 sarà aperta un'apposita area ristoro / bar
aperta a tutti i visitatori del Parco. L'accesso sarà possibile
esclusivamente dall'ingresso del Parco sito in via del Bosco.
Stidda
lucenti china di biddizzi
La
donna nella tradizione siciliana
a
cura di
Eleonora
Guzzetta
_______________
Teatro
di Paglia
Parco
Gioeni
Via
Del Bosco - Catania
21
agosto 2014 ore 21
IN
SCENA
Letizia
Tatiana Di Mauro
Antonella
Rotondo
Carmelisa
Puglisi
Alfio
Guzzetta
e
con
Gregorio
Lui
alla
chitarra, armonica e canto
Direttore di scena
Orazio
Indelicato
Luci e fonica della
ditta
Enzo
Merola
Foto e Ufficio stampa
Roman
Henry Clarke
Regia
Alfio
Guzzetta
A
cura di:
centro
teatrale e culturale Magma www.centromagma.it
“la
terra del sole” soc.coop.va a r.l. www.laterradelsole.it
“Terre
forti - associazione culturale” www.terreforti.org
Da
sinistra: Letizia Tatiana Di Mauro, Antonella Rotondo e Carmelisa
Puglisi
giovedì 14 agosto 2014
TEATRO DI PAGLIA: DOPO “MAO, BELZEBÙ E IL PADRETERNO” ARRIVA “RÈPITU D'AMURI”
Ha
divertito e coinvolto il pubblico presente quella “strana
lotta” accesasi tra il Padreterno e il Diavolo, un'epica contesa
fra i due, decisi a litigarsi senza requie l'anima del “Quattro
volte grande”: Mao Tse Tung. Lunghi ed entusiasti applausi per
tutto il cast la sera di martedì 12 agosto al
“Teatro
di Paglia” per gli attori e
musicisti della Sala
Magma di via Adua 3 a Catania
impegnati in “Mao, Belzebù e il Padreterno”, primo appuntamento
della stagione della Sala Magma nell'anfiteatro “deperibile” e
temporaneo da 120 posti. Nato per ospitare spettacoli, concerti ed
eventi culturali, il Teatro di Paglia è attivo nel Parco Gioeni, il
più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo, in un'area messa
a disposizione dal Comune di Catania.
Si
torna in scena, sempre al Teatro di
Paglia, martedì
19 agosto alle 21 con una
produzione del Centro Magma: “Rèpitu
d'amuri – Santo Calì secondo Salvo Nicotra”.
È una
“finestra” nell'appassionato mondo del poliedrico autore
linguaglossese, scomparso nel 1972, che sa essere tanto aspro quanto
sublime. Sono paradigmatiche della Sicilia e della sicilianità le
liriche del docente/agitatore che colpiscono in una attualità
spiazzante. Uomo che seppe vivere intensamente gli ideali comunisti,
Calì è da ritenersi indubitabilmente espressione più autentica
della poetica siciliana. In lui il siciliano è vera Lingua, e quella
siciliana è un'identità (in un'ideale parallelo con il coetaneo e
compaesano leader indipendentista Attilio Castrogiovanni, anch'egli
portabandiera – pur sotto differenti insegne politiche – di
libertà ed eguaglianza) che Santo Calì vive con viscerale
schiettezza. Pregevole la lettura proposta dei versi, magistralmente
incastonati nel copione scritto dall'applaudito autore, regista e
scenografo catanese Salvo
Nicotra,
che lo ha affidato ad attori esperti e popolari come Alfio
Guzzetta,
Antonio Caruso e Cinzia Caminiti
ed
alla suadente voce della cantante Lucia
Nicotra.
Un cast che sa, con intima forza, dare voce tanto alle poesie, quanto
alle prose autobiografiche (quasi provocatoriamente proposte da Calì
in lingua italiana) che tratteggiano il ritratto dell'inimitabile
intellettuale ed attivista che infiammò gli animi e le vicende
politiche, culturali ed umane del versante jonico-etneo. Il tutto,
cesellato dal suggestivo commento musicale curato appositamente
dall'apprezzato autore ed esecutore musicale Paolo
Capodanno.
In
uno scenario che riporta alla natura e alla tradizione – com'è
noto l'architettura di paglia è appannaggio della civiltà contadina
– unendola ad arte e creatività, il cartellone teatrale estivo
della Sala Magma al Parco Gioeni si concluderà giovedì
21 agosto
con “Stidda lucenti china di
biddizzi”,
excursus pindarico sulla figura della
donna e la bellezza femminile nella tradizione siciliana, un intenso
e divertente recital tra commedia, musica e poesia.
Uno
sforzo organizzativo che la Sala Magma e quanti vi operano durante la
stagione invernale ha fortemente voluto mettere in campo, sposando
con convinzione l'idea di un “ritorno” alle origini, alla terra,
alla natura. Per portare ad un pubblico sempre più ampio e sempre
più consapevole il messaggio dell'ideale e virtuoso connubio fra
arte ed ambiente, con la tradizione vista e vissuta in maniera intima
e trasposta per gli spettatori del XXI secolo con la riscoperta di
mezzi, strumenti e materiali “di base”. Come voce, braccia e
balle di paglia, ed in locations che riconducono ai colori, agli
odori, agli usi di tempi che furono e che molto possono darci ed
insegnarci per farci vivere meglio la contemporaneità fatta di
frenesia ed artificiosità.
L'inizio
degli spettacoli è previsto per le ore 21, con biglietto
d'ingresso fissato a 10€ (ridotto 5€ per over 65, studenti,
gruppi). Sin dalle 17 sarà aperta un'apposita area ristoro / bar
aperta a tutti i visitatori del Parco. L'accesso sarà possibile
esclusivamente dall'ingresso del Parco sito in via del Bosco.
RÈPITU
D'AMURI
Santo
Calì
secondo
Salvo
Nicotra
_______________
Teatro
di Paglia
Parco
Gioeni
Via
Del Bosco - Catania
19
agosto 2014 ore 21
IN
SCENA
Alfio Guzzetta
Cinzia Caminiti
Cinzia Caminiti
Lucia Nicotra
Antonio Caruso
Musiche originali di
Paolo Capodanno
Diaporama realizzato
da Paolo Capodanno su ricerca iconografica di Salvo Nicotra
Direttore di scena
Orazio
Indelicato
Luci e fonica della
ditta
Enzo
Merola
In collaborazione con
il
Centro
Sperimentale Skerè di Catania
Foto e Ufficio stampa
Roman
Henry Clarke
Regia
Salvo
Nicotra
A
cura di:
centro
teatrale e culturale Magma www.centromagma.it
“la
terra del sole” soc.coop.va a r.l. www.laterradelsole.it
“Terre
forti - associazione culturale” www.terreforti.org
martedì 12 agosto 2014
"Mao, Belzebù e il Padreterno": rassegna stampa
lunedì 11 agosto 2014
TEATRO DI PAGLIA: DOMANI MARTEDÌ 12 AGOSTO “MAO, BELZEBÙ E IL PADRETERNO”
Si
accendono i riflettori sul “Teatro di
Paglia” innalzato al Parco Gioeni, il
più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo, in un'area messa
a disposizione dal Comune di Catania. Eretto assemblando balle di
paglia, che per le proprie peculiarità non necessitano di alcun
collante o strumento di montaggio conciliando bioedilizia ed
ecosostenibilità, leggerezza e resistenza, semplicità e sicurezza,
economicità e resa, l'anfiteatro “deperibile” e temporaneo da
120 posti, nasce per ospitare spettacoli, concerti ed eventi
culturali.
domenica 3 agosto 2014
TEATRO DI PAGLIA: IN ARRIVO “MAO, BELZEBÙ E IL PADRETERNO”
Si
accendono i riflettori sul “Teatro di
Paglia” innalzato al Parco Gioeni, il
più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo. Eretto
assemblando balle di paglia, che per le proprie peculiarità non
necessitano di alcun collante o strumento di montaggio conciliando
bioedilizia ed ecosostenibilità, leggerezza e resistenza, semplicità
e sicurezza, economicità e resa, l'anfiteatro “deperibile” e
temporaneo da 120 posti, nasce per ospitare spettacoli, concerti ed
eventi culturali.
venerdì 1 agosto 2014
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