Si
accendono i riflettori sul “Teatro di
Paglia” innalzato al Parco Gioeni, il
più ampio “polmone verde” del capoluogo etneo, in un'area messa
a disposizione dal Comune di Catania. Eretto assemblando balle di
paglia, che per le proprie peculiarità non necessitano di alcun
collante o strumento di montaggio conciliando bioedilizia ed
ecosostenibilità, leggerezza e resistenza, semplicità e sicurezza,
economicità e resa, l'anfiteatro “deperibile” e temporaneo da
120 posti, nasce per ospitare spettacoli, concerti ed eventi
culturali.
Questo
lo spettacolo in una nota della direzione artistica:
«È
un gioco teatrale, un’azione goliardica quella che si mette in
scena. Questa scelta nasce dall’esigenza di raccontare con
leggerezza problemi e contesti che, quotidianamente, affliggono la
nostra esistenza. La storia dell'uomo è pregna di momenti utopici.
Uomini che hanno vissuto un ideale e per questo hanno lottato tutta
una vita. Ma quanti di questi ideali, nel loro procedere, hanno
mantenuto quello spirito iniziale? Quanti hanno realizzato il sogno?
E quanti, alla fine, non sono stati stravolti da interessi di potere?
Non solo: quante di queste utopie, sotto l'alibi di una “santa”
idea, non hanno prodotto che tragedie sociali, distruzioni, stragi?
Il tema comporterebbe lunghi dibattiti, discussioni, approfondimenti.
Ma sarebbe una cosa molto seria e la vita, forse, va vissuta con più
leggerezza. Per questo abbiamo pensato al gioco. Un gioco a tratti
amaro, ma proposto con un pizzico di distacco, di ironia e di sano –
speriamo – divertimento. Anche per Mao finisce il soggiorno terreno
e al momento del distacco è costretto a passare al vaglio della
giustizia divina. Ma il Padreterno è buono e interpreta a modo
proprio la rivoluzione maoista facendo santo il nostro eroe. Ma che
volete, non tutti la pensano allo stesso modo e ciò porta a qualche
scontro! Anche il diavolo avanza i suoi diritti su Mao, suscitando un
dibattito che, tra il serio e il faceto, mette in evidenza istanze
che l'uomo, dalla sua nascita, porta avanti. Chissà,
alla fine, quale sarà la risposta!».
Lo
spettacolo vede la partecipazione straordinaria del cantautore
Gregorio Lui, raffinato musicista la cui più recente uscita è
il cd “Cose di vento”, che vede la partecipazione di celebri
strumentisti come Daniele Pidone e Dino Fiorenza. E proprio sul tema
dell'invasione cinese del Tibet (è solo del luglio scorso la notizia
del suicidio di protesta di Thabke, 24enne monaco tibetano, contro la
repressione, e dell'arresto da parte delle autorità cinesi di un
altro monaco, Tenzin Lhundrup, accusato di essere un «agitatore
sociale», mentre teneva una lezione su “status della lingua e
della nazionalità tibetane”) Lui ha dedicato il brano “Comu 'N
Cantu Lentu” (musicato su testo di Alfio Guzzetta) con un videoclip
prodotto insieme all'associazione “Italia-Tibet”, visualizzabile
al seguente indirizzo: http://youtu.be/sVr9IysQpyk
Il
cartellone teatrale estivo della Sala Magma al Parco Gioeni
proseguirà il 19 agosto,
con “Rèpitu d'amuri”.
Si chiude giovedì 21 agosto
con “Stidda lucenti china di
biddizzi”. Un programma completo, che
concilia divertimento e riflessione, musica e teatro, commedia e
recital, all'insegna della Lingua Siciliana, che nei versi di Santo
Calì, magistralmente incastonati nel copione scritto dall'applaudito
regista e scenografo Salvo Nicotra,
in “Repitu d'amuri” trova la propria espressione più autentica e
viscerale. Non è da meno l'excursus pindarico sulla figura della
donna e la bellezza femminile nella tradizione siciliana in “Stidda
lucenti china di biddizzi”, intenso e divertente recital tra
commedia, musica e poesia.
Uno
sforzo organizzativo che la Sala Magma e quanti vi operano durante la
stagione invernale ha fortemente voluto mettere in campo, sposando
con convinzione l'idea di un “ritorno” alle origini, alla terra,
alla natura. Per portare ad un pubblico sempre più ampio e sempre
più consapevole il messaggio dell'ideale e virtuoso connubio fra
arte ed ambiente, con la tradizione vista e vissuta in maniera intima
e trasposta per gli spettatori del XXI secolo con la riscoperta di
mezzi, strumenti e materiali “di base”. Come voce, braccia e
balle di paglia, ed in locations che riconducono ai colori, agli
odori, agli usi di tempi che furono e che molto possono darci ed
insegnarci per farci vivere meglio la contemporaneità fatta di
frenesia ed artificiosità.
L'inizio
degli spettacoli è previsto per le ore 21, con biglietto
d'ingresso fissato a 10€ (ridotto 5€ per over 65, studenti,
gruppi). Sin dalle 17 sarà aperta un'apposita area ristoro / bar
aperta a tutti i visitatori del Parco. L'accesso sarà possibile
esclusivamente dall'ingresso del Parco sito in via del Bosco.
Mao,
Belzebù e il Padreterno
gioco
teatrale
di
Nino
Greco
_______________
Teatro
di Paglia
Parco
Gioeni
Via
Del Bosco - Catania
12
agosto 2014 ore 21
IN
SCENA
Padreterno:
Alfio Guzzetta
Diavolo:
Letizia Tatiana Di Mauro
Mao:
Emanuela Cutuli
San
Pietro: Andrea Bianco
Nunzio:
Gaetano Gullo
Santa
Rita: Carmelisa Puglisi
Maddalena:
Antonella Rotondo
Gesù
Cristo: Carlo Salamone
San
Giuseppe: Pino Salamone
Maria:
Yanka Hristova
con
la partecipazione straordinaria
di
Gregorio
Lui
alla
chitarra e canto
Azioni coreografiche
Francesca
Romana Di Giorgio
Direttore di scena
Orazio
Indelicato
Foto e Ufficio stampa
Roman
Henry Clarke
Regia
Alfio
Guzzetta
A
cura di:
centro
teatrale e culturale Magma www.centromagma.it
“la
terra del sole” soc.coop.va a r.l. www.laterradelsole.it
“Terre
forti - associazione culturale” www.terreforti.org
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